“…per tutti ci devono essere opportunità. Una formazione di qualità e attenta alle esigenze dei ragazzi di oggi.” ha poi continuato il porporato metropolita di Bologna inaugurando, di fatto, la tonda quinta ricorrenza dell’Associazione
Il 27 Marzo, con queste parole, il Cardinale Matteo Maria Zuppi ha dato il via alle celebrazioni per il cinquantesimo anno di AECA, Associazione Emiliano-Romagnola Centri Autonomi di Formazione Professionale, presenziando ad un incontro con i ragazzi organizzato da CEFAL, CNOS-FAP, CIOFS-FP, FOMAL e OPIMM presso la Parrocchia San Giovanni Bosco a Bologna.
Evento gremito, in cui il Cardinale Zuppi ha avuto modo di dialogare con i ragazzi rispondendo alle loro domande, tra sogni, idee di felicità, dialogo tra le religioni e problematiche attuali. Un riferimento particolare al bisogno di stare insieme, di aiutarsi reciprocamente, di collaborare e lavorare insieme perché, come dice Papa Francesco, “nessuno si salva da solo”.
Zuppi si è voluto soffermare anche sull’importanza sociale che ricopre la formazione professionale:
“Tutta la formazione deve essere rivolta sempre alla salvaguardia umana. Si accolgono ragazzi che arrivano con dei fallimenti, con delle difficoltà e quindi a maggior ragione la formazione professionale deve essere di altissimo livello, per garantire a tutti le stesse opportunità e lo stesso merito.”
Nel ringraziare il Cardinale Zuppi per la sua presenza e partecipazione attiva con i ragazzi degli enti coinvolti, il Presidente di AECA, Giuseppe Pagani, ha voluto sottolineare come:
“La strada fatta fin qui ha creato opportunità, posti di lavoro e diritti di cittadinanza per migliaia di giovani. In una società individualista e chiusa come quella di oggi è sempre più importante stare insieme. Sono ancora tanti gli ostacoli da rimuovere, alcuni pensano ancora che la Formazione Professionale sia una formazione di serie B ma non è così, c’è un’intelligenza delle mani, del saper fare che va portata avanti. Questo è l’impegno che ci prendiamo, modificare gli stereotipi nella politica e nel mondo della formazione in generale per poter far sì che queste ragazze e questi ragazzi possano avere il diritto di cittadinanza piena nelle loro comunità e quindi nel nostro Paese”