TESTIMONIANZE E PROSPETTIVE DI FILIERA

Evento di presentazione e restituzione delle esperienze formative dei percorsi IeFP realizzati dagli enti accreditati in Emilia-Romagna

Ogni anno in Emilia-Romagna 3500 giovani scelgono uno dei percorsi di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) a qualifica, 700 si iscrivono al sistema IeFP con percorso personalizzato provenendo dalla scuola secondaria di primo grado o non avendo completato una prima annualità della scuola secondaria di secondo grado.

Dal 2018 gli enti accreditati hanno realizzato all’interno del sistema di Istruzione e Formazione Professionale un percorso sperimentale con la creazione di luoghi formativi di personalizzazione che ha prima coinvolto i territori di Parma, Reggio Emilia e Bologna per poi estendersi, dal 2019, ad ogni provincia.

470 sono i ragazzi e le ragazze che hanno potuto beneficiare di questa esperienza cucita addosso alle loro persone, ai loro bisogni e ai loro sogni. Tutto questo con l’obiettivo di prevenire la dispersione scolastica, di accompagnare individualmente questi giovani, con un orientamento personalizzato, nel loro cammino di crescita formativa, umana e professionale.

AECA ha voluto raccontare questa esperienza in un evento organizzato venerdì 27 maggio a Bologna, presso la Fondazione Golinelli, dal titolo “TESTIMONIANZE E PROSPETTIVE DI FILIERA” che ha visto la partecipazione, oltre che degli enti e dei ragazzi e ragazze coinvolti, anche delle Istituzioni, della politica, del mondo del lavoro e del sindacato. L’evento, condotto da Ilaria Vesentini del Sole 24 Ore, ha visto presenti, tra gli altri, Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione. Negli spazi della Fondazione Golinelli allestite anche 5 postazioni con altrettanti monitor per raccontare le singole esperienze territoriali raccolte in tutti i territori provinciali della regione.

Nel suo intervento iniziale, Giuseppe Pagani, Presidente di AECA, ha voluto ricordare Andrea Canevaro, scomparso ieri. Grande pedagogista, fondatore dell’integrazione scolastica e Professore Emerito dell’Università di Bologna, Canevaro è stato una figura fondamentale nel cammino di crescita sui temi dell’inclusione, in particolare delle persone disabili. Pagani ha voluto poi ringraziare Patrizio Bianchi e Vincenzo Colla per l’attenzione che nei loro ruoli hanno da sempre dedicato al Sistema Regionale dell’Istruzione e Formazione Professionale.

“Un’esperienza, anche la più bella – ha concluso Pagani – rischia però di essere sterile se non ricondotta ad un elemento di sviluppo, di crescita e di passaggio ad altro. Poter contare su una filiera formativa è fondamentale, poterla rendere pienamente percorribile è un impegno che come sistema possiamo prendere. Creare cioè un’offerta formativa che tenga conto di quanto la precede e di quanto la può seguire, lavorare per reti di connessioni, sia territoriali, che di profilo.”

È intervenuto, poi, Michele Zarri, responsabile dell’Area Formazione di AECA, che ha raccontato l’esperienza di questi anni, con uno sguardo però rivolto al futuro: “Abbiamo visto che sviluppare la propria identità cimentandosi nell’apprendimento, nell’esperienza formativa laboratoriale, è oggi un canale potente di educazione e formazione. Bisogna assolutamente fare rete, non è più possibile pensare ad un patto educativo che veda coinvolto solo l’ente e l’allievo e magari le aziende e le famiglie, c’è bisogno di una rete a trame rigide ma confini aperti. Se è vero che la rete è fatta di persone, di relazioni, di interlocutori, deve avere al centro il vissuto di ognuno dei giovani da educare. Il loro vissuto può essere visto come il filo di una rete che, come in una filiera, può sfociare in tante e diverse possibilità, nell’ambito di percorsi in filiera realizzabili grazie alle relazioni e alle opzioni che la rete stessa offre e può offrire. Ciò è possibile – conclude Zarri – solo nell’orizzonte dell’Accompagnamento: dei ragazzi, degli enti e delle imprese verso una maggiore crescita, consapevolezza e importanza del proprio ruolo.”

Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

Spazio poi all’intervento del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Patrizio Bianchi, che si è detto felice di tornare a “casa”. “Le esperienze dell’Emilia-Romagna sono già punto di riferimento per tutto il Paese, l’Italia può imparare dall’esperienza fatta e in corso in Emilia-Romagna dalla Formazione Professionale. Dobbiamo raccontare di più le nostre esperienze e farle diventare patrimonio di tutti. Ragazzi che raggiungono un successo formativo e che hanno la possibilità di svolgere altri passi nella loro formazione, in questa idea che la formazione continua. Il bisogno del Paese oggi è fare tesoro di tutte le esperienze.” “La scuola italiana è raccontata male – prosegue Bianchi – si prendono i dati complessivi e non andiamo a vedere dentro la scuola italiana dove ci sono una quantità di esperienze assolutamente di riferimento a livello internazionale. Nessuno in Europa ha la nostra stessa attenzione su temi come accoglienza e inclusione. Dobbiamo estendere a tutti le esperienze positive del sistema formativo italiano e raccontarle con orgoglio.” Per il Ministro Bianchi non si può però ancora considerato superato il gap tra le varie tipologie di formazione: “Stiamo lavorando con caparbietà per dare evidenza e dignità alla Formazione Professionale e per dimostrare che abbiamo un’offerta formativa ampia che risponde alle esigenze diverse delle diverse parti del Paese, soprattutto alle diverse esigenze dei percorsi umani, personali, dei nostri ragazzi. Mettere tutti in condizione di trovare il loro percorso di vita.” Non ci saranno problemi di fondi: “Abbiamo i fondi europei, quelli del PNRR, che sono fondi di investimento, da utilizzare in un tempo limitato. Stiamo investendo lì dove è necessario per superare i troppi divari che ci sono nel nostro Paese.” Bianchi ha voluto soffermarsi anche sul rapporto tra scuola e lavoro: “Dobbiamo uscire dalla vecchia concezione della società e comprendere la complementarietà dei vari percorsi di istruzione e formazione e delle varie tipologie di lavoro. Ci sono risorse notevoli anche per il lavoro e per questa connessione tra scuola e lavoro che però deve essere vista in maniera più integrata, più continua, più capace di dare ad ognuno la possibilità di prendere un cammino, eventualmente di aggiustarsi ma sicuramente di innovarsi.” Il ministro ha poi concluso il suo intervento auspicandosi il meglio per una vera ripresa: “È necessaria una ricucitura, della politica, delle Istituzioni, della società, delle generazioni. Dobbiamo ripensare il Paese come comunità, ripensare noi come costruttori di comunità vive che rendono vivo tutto il Paese.”

Vincenzo Colla, Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione

Grande risalto all’evento anche da parte della Regione con la presenza dell’Assessore allo sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, Vincenzo Colla. “Questa è la regione delle filiere produttive ma ci sono anche le filiere della formazione, del sapere, delle competenze e qui abbiamo tutti gli enti accreditati su Istruzione e Formazione Professionale. Oggi raccontiamo il miglior strumento per evitare dispersione scolastica, consegniamo a questi ragazzi e ragazze la possibilità di qualificarsi, incrociare domanda e offerta e come Regione continueremo a fare questi investimento, abbiamo le risorse economiche per andare in continuità e quindi stabilità.” Abbiamo bisogno – prosegue Colla – di rispondere a questi giovani sui temi della digitalizzazione, dell’internazionalizzazione, delle lingue, della sostenibilità e questo cambiamento lo si fa solo se siamo in grado di formare delle teste, a tutti i livelli.” Colla ha dedicato un passaggio in particolare al grande lavoro svolto dal mondo della formazione: “Voglio riconoscere agli enti di formazione il lavoro enorme che hanno fatto anche in un momento difficile, ma adesso progettiamo il nostro futuro, il futuro del cambiamento insieme a loro, al sistema dell’istruzione, alle università. C’è una filiera splendida di competenze a disposizione di chi vuole avere competenze.” Un esperimento che secondo Colla deve diventare strutturale: “Gli hub formativi che abbiamo sperimentato hanno funzionato, li vogliamo consolidare nel tempo dentro la nostra prossima programmazione come se andassimo a costruire il vestito del sarto in base alle esigenze di questi ragazzi.  La malattia è la dispersione e noi non possiamo più permetterci di avere ragazzi neet, non possiamo più permetterci di avere persone a cui non diamo la possibilità di incrociare domanda e offerta di lavoro.” Colla ha voluto concludere il suo intervento citando il Cardinale Matteo Maria Zuppi, neo Presidente della CEI: “Dobbiamo educare alla complessità, riscoprire l’intelligenza delle mani e accompagnare i nostri giovani nella società per farli sentire utili alla comunità.”

L’evento è proseguito poi con un talk a cui hanno partecipato Francesca Bergamini, Dirigente Servizio programmazione delle politiche dell’Istruzione, della formazione, del lavoro e della conoscenza della Direzione Economica della conoscenza, del lavoro e dell’impresa Regione Emilia-Romagna, Alessandro Sacchi, Direttore Fondazione Enaip Don Magnani Reggio Emilia; Claudio Galli, Presidente regionale Associazione Italiana per la Direzione del Personale; Alberto Fusi, Bonfiglioli SPA Group Chief Human Capital Officer; Filippo Pieri, Segretario Generale CISL Emilia-Romagna.